Ficarolo tra Rinascimento e storia contemporanea

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Ficarolo tra Rinascimento e storia contemporanea

Dal '500 ad oggi

Nonostante le travagliate vicissitudini che la colpirono nel tardo Medioevo, la Fortezza di Ficarolo continuò a rivestire un importante ruolo strategico ancora per molti anni. La struttura mantenne il suo posto sino al 1664, anno i cui una piena del Po la distrusse parzialmente. Una seconda alluvione del Grande Fiume, avvenuta nel 1669, abbattè definitivamente ciò che restava del forte, lasciando intatta solamente la struttura gemella di Stellata tutt’ora esistente.

Dopo il Trattato di Campoformio del 1796, nel periodo napoleonico Ficarolo entrò a far parte del Dipartimento del Basso Po, prima nella Repubblica Cisalpina, poi nel 1802 nella Repubblica Italiana e, infine, nel 1805 nel Regno d’Italia.

Il Congresso di Vienna del 1815 cambiò i confini del Polesine spostandoli sul Po; di conseguenza Ficarolo entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto e, dopo essere stata emiliana per quasi un millennio, fu assorbita dalla Provincia di Rovigo divenendo veneta. Nel 1866, al termine della terza guerra di Indipendenza il Veneto fu ceduto all’Italia, ma i confini con l’Emilia restarono sul Po e Ficarolo restò dunque in provincia di Rovigo.

Nel corso del ‘900, Ficarolo ha vissuto un periodo di sviluppo nonostante le conseguenze dei due conflitti mondiali. Questo fu dovuto a varie attività tra le quali spiccava la presenza di un grande zuccherificio (ora in disuso) che forniva lavoro a molti operai e agricoltori. I resti di tale struttura sono ora un esempio di architettura industriale di notevole interesse storico e tecnico.

La prima e la seconda guerra mondiale hanno lasciato una grande impronta nella storia ficarolese. Molti combattimenti di terra e aerei hanno avuto luogo nel territorio, in particolar modo nel corso del secondo conflitto. Testimonianze raccontano anche la presenza di qualche cingolato sul fondale del Po. Molti soldati tedeschi trovarono la morte nel tentativo di attraversare il fiume. Ficarolo fu liberata il 25 aprile del 1945 dalla 2a Divisione Fanteria Neozelandese appartenente alla VIII Armata Britannica.

Nel 1951 la grande Alluvione colpì Ficarolo come larga parte del polesine. Fortunatamente i danni per il nostro comune furono meno ingenti rispetto ad altre zone, ma non per questo meno gravi. La calamità provocò oltre cento morti e più di 180mila sfollati in tutta la provincia lasciando ovviamente molte conseguenza economiche e sociali. Il primo danno tangibile fu la perdita di vite umane e di grandissima parte dei posti di lavoro. A tutto ciò fece seguito un’emigrazione di massa che ridusse notevolmente le opportunità di sviluppo. Nonostante queste avversità, la Comunità riuscì tuttavia a rialzarsi grazie all’intraprendenza di abitanti e imprenditori locali.

Oggi Ficarolo riveste ancora un ruolo strategico fondamentale per la cultura, i trasporti e le attività produttive. Facendo tesoro dell’eredità lasciata da una storia millenaria, il Comune mostra orgoglioso il proprio patrimonio di tradizioni, cultura e natura.